VINCENZO LAGALLA

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  • " Parto" - SW5 - 70 x 100

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L’esperienza artistica di Vincenzo Lagalla inizia nella metà degli anni ‘70 in Salento.Alla fine del 1985 si trasferisce a Genova dove opera ancora oggi.Il periodo iniziale (1975) è caratterizzato dalla pittura metafisico-surreale; poco dopo inizia a produrre oggetti realizzati con materiali ritrovati e di uso comune. Si tratta di oggetti a volte semplici, ma dotati di una forte carica ironica, in cui cominciano ad essere utilizzate parole tratte da giornali e che preludono al lavoro sul linguaggio. Il periodo successivo è determinato dalla produzione di performance, documentate fotograficamente, dove compaiono delle scritte che saranno parte integrante dell’immagine, come le foto presentate nella: - Mostra fotografica del 1983. “Poe-muro” presso il LPN - Laboratorio poesia di Novoli (diretto da Enzo Miglietta). Circa 200 foto in B & N formato 24 x 30 sistemate su 25 metri di iuta. In seguito diverrà lui stesso fotografo continuando il lavoro iniziato, ma privato della parte performativa. Si tratta di slides che formano lunghe sequenze di immagini, proiettate con commento sonoro, come la: - Presentazione Video e mostra fotografica del 1984. “Parto” presso Galleria Maccagnani - Lecce (attualmente i video sono riversati su DVD).  In questo periodo partecipa a diverse collettive presentate sul territorio nazionale, realizzate all’interno di quella corrente che andava sotto il nome di Poesia Visiva. Produce opera formate da immagini e scritte, come quelle che saranno presentate nella: - Esposizione di Libri del 1985. “Di-segni di bi-sogni” realizzata in contemporanea nella Libreria Palmieri – Lecce e nella Libreria Villari – Bari. L’arrivo a Genova, nel 1985, e il rapporto artistico con Rolando Magnani modificheranno la sua prospettiva espressiva. Infatti, comincia a produrre “Allestimenti” come quello presentato nella: - Esposizione del 1986. “Progetto per una dimora inabitabile” presentata a Palazzo Meridiana – Genova. L’evento è realizzata con Bucci, Di Cristina e Mignani, con i quali verrà instaurata una forte collaborazione (Nicola Bucci scriverà i testi più significativi di alcune esposizioni di Lagalla). Nel 1989 costituisce, con Di Cristina e Mazzei, il movimento “Infectious Art”, realizzando il manifesto sintetico che affiancherà il logo disegnato da Mazzei. Un gruppo artistico-ecologico a cui partecipano alcuni giovani del liceo artistico “Paul Klee”, con azioni lampo realizzate Genova, Milano e Lecce. La facoltà di magistero ha pubblicato un opuscolo con le foto delle principali “infezioni”. La collaborazione con Di Cristina e Mazzei porterà alla: - Mostra del 1994. “Ora” presso Centro Civico Buranello – Genova, dove presenta video, foto, allestimenti e oggetti. Il 1990 segna il ritorno alla pittura, questa volta informale, con smalti su legno s-compensato e l’inserimento di materiali come pietre e muschi, in cui compare il “fuori e dentro” l’opera tramite parti che fuoriescono dal lavoro e spazi interni vuoti che lasciano intravedere lo sfondo. Opere presentate nella: - Mostra del 1990 - “Luce e memoria” presso Cisterne del Museo S. Maria di Castello – Genova (con Di Cristina). Altra esperienza importante, iniziata alla fine degli anni ’80 e continuata per tutti gli anni ’90, è rappresentata dai “Rotoli” che, ispirati a quelli medioevali, rimarcano il fatto che durante la lettura, l’arrotolamento sovrappone il testo alle immagini. Il rotolo più importante “War-work” è presentato alla: - Esposizione del 1996. “A12: Genova-Livorno-Rossignano” presso Palazzo Marini – Rossignano Marittimo. Vengono presentati 5 artisti livornesi e 5 artisti genovesi, e Lagalla effettua la performance dell’arrotolamento, mentre Riccardo Croci, su base audio, legge il testo. Dopo il 1996 continua a lavorare, ma per 14 anni non partecipa né organizza esposizioni, fino alla: - Mostra fotografica del 2010. “Edipo e l’ulivo” presso Centro Sivori – Genova. Un lungo percorso fotografico, dalle prime foto agli ultimo allestimenti fotografati nella campagna salentina, che chiude un intero ciclo.